Dopo la lunga nottata de "U Nummu ru Gesù", inizia la giornata del Venerdì Santo considerato a tutti gli effetti come un giorno di lutto cittadino, tant'è che ancora molta gente ancora attua il "Trapassu" cioè il digiuno dal cibo e in parte dalle bevande fino a alla mezzanotte tra il Venerdì e il Sabato Santo.
Il Venerdì Santo sera, verso le ore 18:00, presso la Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista viene celebrata la "Passione e Morte di Cristo" nota come le "Sette Parole" in cui vengono recitate le sette frasi che Gesù pronunciò sulla croce prima di morire, il tutto davanti ad un Crocifisso con le braccia snodabili che viene esposto solo per Pasqua.
Dopo l’ultima parola comincia il rito noto come "A Scisa 'a Cruci" ossia "La Discesa dalla Croce" in cui il Cristo Morto (ossia la statua snodabile) viene deposto dalla Croce e posto nel "Catalettu" ossia l'Urna con cui verrà portato in processione per le strade di Sortino.
Dopo "A Scisa 'a Cruci" e la deposizione della statua del Cristo nel "Catalettu" inizia la processione del Cristo Morto per le vie del centro storico sortinese.
La processione esce verso le ore 20:00 dalla Chiesa di Santa Sofia ed è formata dal "Catalettu" contenente il "Cristo Morto", seguito dal simulacro della Madonna Addolorata.
I simulacri sono entrambi portati faticosamente a spalla dai portatori, che percorreranno gran parte del centro storico sortinese seguiti da un nutrito numero di fedeli.
A tarda serata la processione rientrerà presso la Chiesa Madre.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dalla pagina facebook "La Festa in Sicilia Arte, Storia, Fede e Tradizione".
- Foto tratta dal web.
