Alle ore 4:00 del Venerdì Santo mattina inizia il rito più bello e più toccante della Settimana Santa di Sortino: la processione della statua seicentesca del "Cristo alla Colonna", chiamata dai sortinesi "U Nummu ru Gesù" (Il Nome di Gesù). Questa toccante processione (unica nella Sicilia sud orientale per la sua solennità) sta a ricordare la "Cattura di Cristo" che, umiliato nello spirito e nelle carni, viene fatto sfilare sotto gli occhi inermi dei suoi discepoli e dei suoi cari.
Na sta iurnata semu tutti assorti
viviri Cristiani tutti vulemu
pinsamu c'aspetta tutti la morti
tutti la Santa Cruci ni facemu...
Piccatu ca finita sta funzioni
lu viviri sarbaggiu ripigghiamu,
puntannau u suli finisci st'unioni
e amuri e fratillanza ni scurdamu.
Traduzione in italiano:
In questa giornata siamo tutti assorti
vivere (da) Cristiani tutti vogliamo
pensiamo che aspetta a tutti la morte
tutti la Santa Croce ci facciamo…
Peccato che finita questa funzione
il vivere (da) selvaggi ripigliamo,
quando sorgerà il sole finirà quest'unione
e l'amore e la fratellanza ci scordiamo.
Il significato profondo di questa poesia sta nel fatto che la gente, durante le celebrazioni della Settimana Santa, è unita e pensa ad essere cristiana; quando poi tutto finisce si ritorna a vivere da selvaggi, calpestando le leggi divine e umane; il poeta ci fa capire che l'amore e la fratellanza che si avverte durante le processioni pasquali (tra cui anche "U Nummu ru Gesù") deve esserci tutto l'anno, non solo a Pasqua.
Ritornando a parlare della processione de "U Nummu ru Gesù", dopo aver posizionato la statua seicentesca sulla vara, che verrà faticosamente portata a spalla per le vie del centro storico dai portatori facenti parte della Associazione del "Nummu ru Gesù", essa esce dalla Chiesa di Santa Sofia, ed è seguita da molta gente, nonostante il proibitivo orario.
La Processione, dopo essere uscita alla chiesa, si dirigerà verso le Chiese di San Giovanni Evangelista, Sant'Antonio Abate, Santa Maria Addolorata (Monastero dei Cappuccini) e Santa Maria della Natività (Monastero di Montevergine – San Mauro) dove verranno recitate varie "Orazioni" ossia passi del Vangelo che descrivono la cattura di Cristo dopo la sua "Ultima Cena". Dopo l'ultima "Orazione", la processione compie un lungo giro, prima di ritornare alla Chiesa di Santa Sofia.
Durante il tragitto vengono accese le "Farate", piccoli focolai composti da erbe e rami secchi (chiamati "frasche") disposti a piramide. Queste vengono accese dai ragazzini durante il percorso cittadino del Cristo Morto, in memoria dei falò accesi dagli Apostoli per riscaldarsi fuori dal Tempio di Gerusalemme, luogo in cui venne condotto, interrogato e torturato Gesù. Le "Farate" poi, secondo la credenza popolare, scaldavano Cristo spogliato e torturato durante il suo tragitto verso il luogo in cui venne imprigionato e processato.
La Processione de "U Nummu ru Gesù" termina alle ore 7.00, alla comparsa dei primi raggi del sole, con un toccante incontro col simulacro della Madonna Addolorata, che rivedrà vivo suo Figlio un’ultima volta prima di essere processato e condannato a morte; quest'ultimo rito è noto come "U Ritiru".
Va detto che durante "U Nummu ru Gesù" l'intera Sortino si anima per l'intera nottata, essendo in molti coloro che partecipano a questo tradizionale rito, tra cui numerosi giovani che trascorrono il tempo accanto alla "Farata" o in giro per la città.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dalla pagina facebook "La Festa in Sicilia Arte, Storia, Fede e Tradizione".
- Foto tratte dalla pagina facebook "U Nummu Ru Gesu OFFICIAL PAGE".






